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Tempio di Santa Maria della Rotonda

Circuito Storico-Artistico

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Tempio di Santa Maria della Rotonda

"Intorno al palazzo della grande villa di Domiziano sui Colli Albani, si svolgeva nell'antichità un immenso parco, che dalla via Appia, sorpassando la dorsale del cratere, scendeva fino al lago e occupava tutto il territorio dei moderni paesi di Castelgandolfo e Albano.
In mezzo a folti boschi e ai ridenti giardini esistevano alcuni edifici, costruiti per godere le delizie del mite clima e dell'abbondante linfa incondottata dalle sorgenti di Palazzolo. Uno di questi era la "Rotonda" di Albano. In realtà il monumento ha la forma rotonda solo all'interno, mentre all'esterno ha la pianta quadrata con muri secondari che dimostrano la presenza di un edificio più vasto, di cui la sala rotonda occupava il centro [...] Non vi è il dubbio che questo edificio avesse in origine il carattere di ninfeo, fondato sopra una terrazza del versante occidentale della villa di Domiziano [...] Il carattere di ninfeo è provato, oltre che dalla pianta, anche dalla presenza di vasche e fontane entro le 4 nicchie che interrompono il cerchio dell'aula nei quattro angoli corrispondenti al quadrato esterno [...] Abbiamo in tal modo un piccolo "Pantheon" che rappresenta le stesse proporzioni fra pianta e alzato, in quanto la sezione è un cerchio perfetto e la volta è costruita a strati orizzontali, senza nervature né arcate: un foro rotondo nel mezzo aumenta la luce, mentre un pozzo nel centro del pavimento, fornito di un lungo cunicolo, convoglia le acque piovane verso lo scarico".
(G. Lugli)
Un'antica tradizione indica nel 768 l'anno in cui il ninfeo della villa di Domiziano venne consacrato al culto cristiano dopo che alcune monache greche, fuggite dalle persecuzioni iconoclaste, avevano raggiunto Albano portando l'immagine della Madonna con il Bambino. Mentre una epigrafe in caratteri greci rinvenuta durante i restauri del 1935-38 celebra la consacrazione del ninfeo al culto cristiano nell'anno 1060.
L'edificio conserva parte del pavimento originario in mosaico a tessere bianche e nere con figure di nereidi, tritoni e animali marini, un interessante lapidario e alcuni bassorilievi di epoca romana, oltre ad una serie di affreschi del XIII secolo, attribuiti al Cavallini di cui uno raffigurante S. Anna, la Madonna con il Bambino, S. Giovanni Battista, San'Ambrogio e orantie una serie sulla
Storia della vera Croce, degli inizi del XIV secolo.
L'icona della Madonna della Rotonda che domina l'altare è stata datata dal Galieti tra l'XI e il XII secolo.


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